L’UE ha deciso: stop alle Caldaie a Gas, ecco cosa dovremo fare per adeguarci agli standard

Lo stop alle Caldaie a Gas potrebbe arrivare già a novembre, anche se la data ultima di “divieto assoluto” sarebbe nel 2029.

Il passaggio all’uso di energie rinnovabili, fortemente voluto dalla UE, si sta rivelando molto complesso. Oggi parliamo di quello che succederà alle caldaie a gas, che ancora tanti italiani hanno in casa.

stop alle Caldaie a Gas
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Secondo i progetti dell’UE, contenuti nel “piano RePowerEU”, anche gli italiani dovranno abbandonare l’uso del Gas come energia per riscaldare acqua sanitaria e abitazione. L’imperativo è passare alle energie “green” e diventare indipendenti dalla Russia.

Per capire in cosa consisterà il divieto, anticipiamo che le caldaie dovranno rispettare alti standard, (efficienza al 115%) attualmente impensabili per le caldaie per come le conosciamo. Sono già previste nuove tecnologie e una etichettatura energetica che andrà a caratterizzare i nuovi impianti.

Stop alle caldaie a Gas dal 2029, ma già prima dovremo adeguarci, ecco come

Anche nelle previsioni più rosee effettuate dagli esperti del settore, “gettare via” tutte le caldaie a gas attualmente esistenti sarebbe molto difficile. Il rischio è quello che, nonostante le etichette obbligatorie, molte persone continueranno ad usare i vecchi dispositivi, per impossibilità economica di passare a quelli nuovi,

Viene anche da pensare che uno smaltimento “di massa” non è propriamente salutare per l’ambiente, e dunque la procedura è in netto contrasto con le volontà proclamate dall’UE, ovvero di vivere più “green”.

Forse è per questo che lo stop definitivo previsto per le caldaie a gas è fissato al 2029: nei prossimi anni potremo avere il tempo di investire denaro o trovare soluzioni alternative. Le proposte non mancano, come affermano anche gli esponenti di Assotermina, Proxigas, Assogasliquidi, Federcostruzioni, Ance e Applia Italia.

In pratica potremmo convertire le caldaie e renderle idonee all’utilizzo di fonti rinnovabili; in questo senso dobbiamo ricordare che esistono già le caldaie ibride. Secondo le associazioni sopra citate, infatti, “Gli apparecchi ibridi factory-made (caldaia a condensazione e pompa di calore, controllati da una centralina unica integrata nel prodotto) rappresenterebbero una soluzione intelligente” per soddisfare gli esigentissimi standard europei.

Nel mentre, non mancheranno polemiche e ampie discussioni e dibattiti politici, perché la transizione green, almeno per come appare fino ad ora, è di difficile attuazione anche e soprattutto per la mancanza di risorse economiche. Non dimentichiamoci che qualunque obbligo venga ideato, a farne le spese sarà sempre e comunque il cittadino, che non avrà modo di eludere le nuove normative. La speranza è che, oltre ai dictat, le realtà competenti trovino il modo di mediare con la UE.

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