Cos’è l’ISEE Corrente, quando e perché richiederlo e come fare a ottenerlo

L’ISEE corrente, come suggerisce il nome è una dichiarazione diversa da quella che si fa solitamente per accedere a eventuali benefit.

Tutti sappiamo cos’è l’ISEE, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente, un prezioso strumento che apre le porte ad agevolazioni, bonus o prestazioni sociali; ma cos’è quello corrente? Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

Cos'è l'ISEE Corrente e a cosa serve
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Anticipiamo subito che l’ISEE corrente, oltre ad essere ovviamente diverso da quello “classico” ha una durata di 6 mesi invece che di un anno, ma è un documento che può tornare davvero utile.

A cosa serve l’ISEE corrente?

La dichiarazione ISEE serve, come accennato, a fornire una fotografia della situazione economica di un singolo cittadino o di un nucleo familiare, e permette – in caso si rientri in determinati requisiti – di ottenere agevolazioni e bonus. Come sappiamo, l’ISEE 2023 viene elaborato con i dati relativi alla situazione economica antecedente 2 anni, in questo caso del 2021.

A differenza dell’ISEE “classico”, quello corrente si rifà ai dati dell’anno oggetto di elaborazione: in sostanza, inseriamo i dati economici – in questo caso – relativamente al 2023 e non al 2021. I vantaggi nel poter redigere questo documento sono presto intuibili: rispetto a due anni fa, qualcosa a livello economico (ma non solo) nel nucleo familiare o per il singolo cittadino può essere cambiato.

Solitamente si richiede l’ISEE corrente, però, solo in determinati casi. Ecco chi può farlo e quali requisiti sono necessari.

Quando posso richiederlo?

Se un cittadino o un nucleo familiare hanno subito variazioni “in negativo”, sia a livello patrimoniale che economico, possono fare l’ISEE corrente. Sono necessari però requisiti specifici, ovvero:

  • una variazione negativa di lavoro (es. licenziamento non voluto) o di lavoro autonomo ma anche di altri trattamenti di sostegno economico;
  • una variazione che ha peggiorato il reddito familiare, ma almeno del 25%;
  • variazioni nell’ambito mobiliare o immobiliare superiori al 20% rispetto all’ISEE ordinario; (in caso di variazione patrimoniale si parla di ISEE corrente potenziato).
  • in caso di perdite in negativo sia del patrimonio che del reddito si potranno inserire tutte le informazioni nell’ISEE corrente.

Per quanto riguarda invece le tempistiche per la richiesta dell’elaborazione del documento, ricordiamo che in caso di cessazione del rapporto lavorativo il cittadino può effettuarla dal 1 aprile dell’anno oggetto di domanda; la medesima data è individuata anche per chi deve registrare perdite reddituali o patrimoniali.

In tutti i casi sopra citati, il documento ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione. Se i parametri riscontrati dall’INPS saranno ritenuti idonei, il cittadino o il nucleo familiare potranno ottenere maggiorazioni sui bonus, Reddito di Cittadinanza o altri sostegni al reddito.

Come si fa a elaborare il nuovo ISEE?

Le modalità di produzione dell’ISEE corrente sono uguali a quelle previste per la documentazione del reddito familiare ordinario: possiamo rivolgerci ad un CAF, al Commercialista, oppure elaborarlo online in autonomia. Quest’anno nel sito dell’INPS possiamo trovare un modello precompilato e utilizzare quello, modificandolo se necessario. Per effettuare la procedura dobbiamo ovviamente accedere al nostro profilo tramite SPID o CIE.

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