Reddito di Cittadinanza: come funzionano i nuovi controlli

Il Reddito di Cittadinanza viaggia verso l’abolizione. Nel 2024 il sussidio sparirà, e nel prossimo anno si ridurrà sensibilmente.

Le nuove misure volute dal governo Meloni hanno cambiato profondamente la misura voluta dal Movimento 5 Stelle, e hanno aumentato i controlli per farle rispettare.

Reddito di Cittadinanza
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Obiettivo principale di questa riforma sono quelle persone che, pur essendo in età da lavoro e abili al lavoro, percepiscono il sussidio. Per costoro, che sono la maggioranza del totale, sarà sempre più difficile mantenere il Reddito di Cittadinanza, finché, a fine luglio, l’assegno sarà gli sarà definitivamente tolto, che essi abbiano o no trovato un lavoro. Cosa è cambiato con nel Reddito di Cittadinanza? E quali saranno i nuovi controlli?

La riforma del Reddito di Cittadinanza

Durante tutta la campagna elettorale il centrodestra si è scagliato con violenza contro il Reddito di Cittadinanza. Il sussidio, approvato dal primo governo Conte e quindi anche dalla Lega di Matteo Salvini, è stato individuato come uno spreco di denaro, elargito a furbetti e fannulloni. Proprio il segretario della Lega è stato tra i critici più accesi della misura votata dai suoi parlamentari quattro anni prima, e ha spinto fin dal primo momento perché venisse abolita.

Un ravvedimento che ha portato quindi all’intervento in manovra finanziaria che ha stravolto l’impianto del Reddito di Cittadinanza. L’abolizione istantanea del sussidio non è stata possibile, perché avrebbe avuto un impatto disastroso sul tessuto sociale del paese, lasciando fino a 600 mila persone senza nessun tipo di entrate. Così si è deciso per un approccio più morbido, che prevedesse un periodo di annullamento del Reddito di Cittadinanza di circa un anno.

Il primo obiettivo della maggioranza era rimuovere il sussidio a coloro che erano in grado di lavorare. Quindi le persone tra i 18 e i 59 anni sono le prime a sottostare alle nuove regole. Per loro il sussidio durerà ancora sette mesi, fino a luglio. Alla prima offerta lavorativa rifiutata inoltre, senza bisogno che sia congrua alle proprie possibilità o capacità, non si potrà più ottenere il Reddito di Cittadinanza.

I nuovi controlli

Oltre a queste nuove norme, che nel giro di sette mesi ridurranno drasticamente il numero di percettori del Reddito di Cittadinanza per portare nel 2024 alla totale abolizione del sussidio, il governo ha promesso nuovi controlli per far rispettare vecchie e nuove leggi. Ministero della Giustizia e INPS hanno incrociato i propri dati per scovare i cosiddetti furbetti, cioè le persone che percepiscono il sussidio pur non avendone il diritto.

È stato proprio l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che gestisce assegnazione ed erogazione del Reddito di Cittadinanza, a annunciare la collaborazione con il Ministero. Nel rispetto delle norme sulla privacy, i sistemi informatici dello stato controlleranno mensilmente i parametri che permettono di ottenere il Reddito di Cittadinanza per ogni percettore. Una sorveglianza più capillare del passato che servirà soprattutto a verificare che le nuove regole sulle offerte di lavoro siano immediatamente applicate.

La nuova tecnologia servirà anche all’INPS per recuperare la prestazione indebitamente emessa in caso di omessa dichiarazione. Quindi sarà più facile per le autorità richiedere indietro le ricariche del Reddito di Cittadinanza erogato dopo che il percettore ha smesso di avere i requisiti necessari per riceverle. In una nota l’Istituto elogia la collaborazione sottolineando l’avanzamento tecnologico che la Pubblica Amministrazione sta sfruttando per migliorare la propria efficienza.

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