Non soltanto blu e nero, il tetto fotovoltaico si colora con un effetto strabiliante, il tutto grazie ad una tecnologia che colora in assenza di colori, ispirata alle farfalle: tutti i dettagli
Generalmente quando si pensa ai pannelli e al tetto fotovoltaico, ci si immagina i colori del nero e del blu, ma in questo caso, in Germania, il tetto è invece rosso, grazie alla tecnologia impiegata per riuscirci, da conoscere.
Si compone di duecento ventiquattro moduli il cui rivestimento è fatto con tecnologia MorphoColor, l’impianto pilota in questione che nasce nell’ambito del progetto PVHide. Il suddetto impianto riesce a produrre il novanta per cento dell’energia generata dai pannelli solari.
Il tutto avviene in Germania, e precisamente all’interno del comune di Eppingen, dove la tecnologia solare cambia colore, o per meglio dire non si fa notare. Uno degli edifici storici del Comune vede infatti la realizzazione di un tetto fotovoltaico rosso mattone. Quest’ultimo, ideato con lo scopo di mimetizzarsi al meglio con le tegole di copertura, dando poi come esito conclusivo un risultato davvero interessante dal punto di vista estetico.
Il progetto PvHide, a guida del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE, è frutto della collaborazione con AxSun Solar, che produce i moduli, la società INTERPANE ed il Comune. Lo scopo prefissato si legava allo sviluppo di concept scalabili al fine di un fotovoltaico che fosse economico, invisibile e che si potesse integrare nell’edificio.
Tetto fotovoltaico, come funziona la colorazione senza pigmenti e inchiostri
Chi segue con interesse il mondo delle energie rinnovabili e del solare sa bene che nell’unione tra tale tecnologia e l’ambiente urbano l’estetica ha un determinato peso, a maggior ragione se si fa poi riferimento ad edifici storici o tutelati.
La MorphoColor nasce anche per sostenere il fotovoltaico ad essere in grado di mimetizzarsi con l’ambiente che lo circonda. Nel dettaglio, tale tecnologia riesce a colorare i pannelli pur in assenza di impiego di pigmenti oppure d’inchiostri.
L’idea è ispirata all’effetto ottico legato alle farfalle, ovverosia le Morfo blu. All’interno delle ali di quest’ultime, piccole scaglie vanno a riflettere una stretta gamma di lunghezze d’onda, e ciò che viene restituito all’occhio dell’osservatore è uno splendido blu.
Il team dell’Istituto tedesco, partendo da tali aspetti, si sono occupati di ri-progettarli. Nel dettaglio, hanno hanno applicato tali principi al retro del vetro di copertura dei pannelli, mediante un processo sottovuoto. Così facendo, in base alla struttura fine creata, la colorazione dei vetri può essere blu, verde oppure rossa.
È recente la prima pratica applicazione della suddetta tecnologia, come chiarito dal dottor Harry Wirth. Questi infatti spiega che lo scorso anno sono stati integrati i moduli fotovoltaici verdi all’interno della facciata del centro tedesco per celle solari ad elevata efficienza.
Potenza e produzione dell’impianto
L’intento, in quel caso, riguardava la realizzazione di un motivo decorativo. Nel caso invece del tetto fotovoltaico del Comune tedesco, si è inteso sottolineare l’aspetto della discrezione.
Il project manager dell’Istituto, il dr. Thomas Kroyer, ha spiegato che aver completato l’impianto pilota rappresenta un grosso step in avanti per implementare su larga scala la tecnologia. Questi ha affermato che, dalla produzione di lastre di vetro colorate, il team ha avuto modo di accrescere la comprensione dell’ottica e della stabilità angolare dei colori. Inoltre, ha anche sottolineato che i moduli fotovoltaici con il rivestimento MorphoColor mostrano il proprio colore intensamente e a prescindere da dove il sole li colpisca.
Vi sono duecento ventiquattro moduli solari rivestiti con tale tecnologia, che vanno a comporre il tetto fotovoltaico rosso. L’installazione dei moduli è avvenuta su ambedue le superfici della copertura, sia ad est che ovest.
La potenza nel complesso dell’impianto è di sessantasei kWp. La produzione invece è quantomeno del novanta per cento di elettricità che verrebbe generata da un classico impianto fotovoltaico sprovvisto della particolare tecnologia impiegata per rivestirlo.
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