Assegno sociale, perdo il diritto quando vendo una casa? Cosa dice la legge

Assegno sociale, molti cittadini si chiedono se il beneficio si annulla nel momento in cui si vende un immobile. 

Ci sono diverse agevolazioni e misure che lo stato italiano concede alla categorie più disagiate della popolazione. Tra queste c’è ad esempio l’assegno sociale, che ha sostituito quella che alcuni contribuenti conoscevano come la “pensione sociale”. Si tratta di un supporto economico ai cittadini che hanno almeno 65 anni e sette mesi di età. 

assegno sociale
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La cifra viene erogata tenendo conto della situazione reddituale del richiedente. Attualmente i limiti di reddito previsti per accedere alla misura, sono di 5.825 euro l’anno per i cittadini single. La quota invece sale a 11.650 per il reddito dei coniugi. 

Assegno sociale, cosa succede se il mio reddito aumenta per la vendita di un immobile?

Per accedere a questo beneficio, al momento della dichiarazione dei redditi, bisognerà tenere conto di tutti i redditi effettivi. E questo vale anche ad esempio, per le entrate che possono derivare dalla vendita di un immobile. E ci sono inoltre delle specifiche da tenere in considerazione in tal senso. Ad esempio, se si decide di vendere un immobile cinque anni dopo l’acquisto, nel reddito non rientrerà la sola plusvalenza ricavata. Verrà invece inserito in dichiarazione, l’intero ricavato dalla vendita. Questo non è un aspetto di poco conto, perché in alcuni casi, se l’Isee si alza, si rischia di perdere il beneficio.

Anche nel caso di un assegno come quello divorzile che viene liquidato in un’unica volta, può rientrare nella dichiarazione dell’anno in cui viene incassato, facendo lievitare l’Isee. 

Per quanto invece riguarda le entrate che derivano dalla vendita di una casa, sono tanti i cittadini italiani che si chiedono se questo fa automaticamente perdere il beneficio dell’assegno sociale. Si tratta di un quesito a cui in realtà non è semplicissimo dare una risposta, perché ci sono diversi dettagli che vanno tenuti in considerazione. 

Alcuni casi in cui la vendita dell’immobile non fa perdere il beneficio

Se ad esempio io decido non di vendere, ma di cedere una seconda casa, il mio patrimonio in realtà diminuirà. In genere, la vendita di una casa comporta semplicemente la dichiarazione dei redditi generata. 

Ma, come si accennava nel paragrafo precedente, nel caso in cui l’immobile venga venduto entro i cinque anni dall’acquisto, bisognerà invece fare rientrare nel reddito l’intero ricavato. E questo può portare a perdere il beneficio dell’assegno sociale. Ma cosa succede invece per la vendita degli immobili in cui non viene registrata nessuna plusvalenza? In questo caso, si può avere la certezza che l’importo che si riceve dall’assegno sociale non verrà toccato. Se il reddito sale a causa dell’acquisto di un immobile, il beneficio si perde soltanto nell’anno di riferimento.

Trattandosi di una vendita di un immobile, e dunque di un’entrata una tantum, il reddito tornerà dunque ai livelli degli anni precedenti in quello successivo. E dunque, il contribuente nella nuova dichiarazione dei redditi, avrà di nuovo diritto a percepire l’assegno sociale. 

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