Reddito di cittadinanza 2023, obbligo di formazione: come sta andando?

Con l’approvazione della Legge di Bilancio, per i percettori di Reddito di cittadinanza 2023 è previsto l’obbligo di formazione. Il bilancio del Ministero.

Sono trascorsi appena 2 mesi dall’inizio del nuovo anno e dall’introduzione delle novità che riguardano il Reddito di cittadinanza. Dopotutto, il 2023 è un anno di transizione e, come annunciato dal Governo Meloni, dal 2024 il sussidio sarà definitivamente eliminato.

Reddito di cittadinanza 2023
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Con l’approvazione della Finanziaria 2023, sono state introdotte una serie di cambiamenti in merito al Reddito di cittadinanza. Lo scopo dell’esecutivo è quello di eliminare gradualmente il sussidio di povertà.

Per questo motivo, già nel corso del nuovo anno si assisterà a diverse novità che riguardano:

  • la durata dell’erogazione del sussidio;
  • la decadenza dello stesso;
  • gli obblighi per i percettori;
  • le eccezioni per alcune categorie di cittadini.

Reddito di cittadinanza 2023: quali sono le novità

Il reddito di cittadinanza è alle sue battute finali. Così come preannunciato dal Governo, il prossimo anno si assisterà all’eliminazione definitiva del sussidio. Ma, nel frattempo, anche se ancora operativo, il reddito ha subito delle importanti variazioni. Scopriamo quali.

Nel 2023 sarà possibile percepire il reddito solo per 7 mesi, non più 18, come in precedenza. Inoltre, il percettore perderà il diritto al sussidio a partire dal primo rifiuto di una proposta di lavoro, qualunque essa sia e ovunque essa sia.

Per i percettori, in età compresa tra 18 e 29 anni, che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico è previsto un percorso di formazione obbligatorio con la frequenza di percorsi d’istruzione.

Inoltre, è previsto un altro obbligo che riguarda tutti i beneficiari di Rdc che appartengono alla fascia d’età 18/59 anni e che riguarda il dover partecipare a corsi di formazione. Lo scopo dell’obbligo formativo è quello di permettere ai percettori di reddito di raggiungere un’adeguata riqualificazione professionale, finalizzata all’inserimento nel mondo del lavoro.

Tutti questi obblighi, così come la perdita del sussidio valgono per i cosiddetti percettori occupabili, mentre non sono valide per le seguenti categorie di cittadini:

  • nuclei familiari in cui è presente un minore a carico;
  • famiglie in cui è presente un disabile a carico;
  • over 60.

Primo bilancio del Ministero

La legge di bilancio ha introdotto nuovi obblighi, ma come sta andando? Di recente, il Ministero del Lavoro ha pubblicato il primo bilancio relativo ai percorsi di formazione obbligatori per i beneficiari di Rdc.

In tale occasione, il Ministero ha sottolineato che attualmente ci sono circa 198.000 percettori di reddito di cittadinanza che orbitano nell’ambito del Programma garanzia occupazione lavoro. Questi beneficiari sono stati indirizzati verso percorsi di inserimento lavorativo e di aggiornamento o riqualificazione delle competenze.

In base a quanto stabilito dalla normativa, il percorso di formazione deve avere una durata di almeno sei mesi.

Ad ogni modo, il Ministero ha sottolineato che, per il momento, due terzi del totale dei percettori sono stati convocati e hanno aderito al programma. Per circa 47.000 è stata già individuata e concordata un’attività formativa da svolgere.

Secondo le stime del governo circa l’81% dei percettori potranno iniziare un’attività formativa di riqualificazione professionale nelle prossime settimane.

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