TFS, con il nuovo decreto cambia tutto per i dipendenti pubblici: cosa sta succedendo

TFS, le ultime modifiche introdotte dal governo hanno scontentato non poco i dipendenti statali. Vediamo nel dettaglio i motivi. 

Tutti i dipendenti statali hanno diritto per legge, al termine della loro carriera lavorativa presso gli enti pubblici, a ricevere un trattamento di fine servizio, il TFS. Una liquidazione, composta da una somma che lo stato ha trattenuto dallo stipendio del lavoratore nel corso della sua vita professionale, che gli viene corrisposta al termine del rapporto come liquidazione. 

tfs 2023
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Il TFS riguarda però soltanto i lavoratori che sono stati assunti da un ente pubblico prima della data del 1 Gennaio 2001. Coloro che sono invece diventati dipendenti statali in un momento successivo a quella data, ricevono invece, come già accadeva per i dipendenti privati, il TFT, trattamento di fine rapporto.

Sono tre le tipologie di liquidazione che sono racchiuse all’interno del trattamento di fine servizio. C’è l’indennità di buonuscita, a cui hanno diritto tutti i dipendenti pubblici. L’indennità premio di servizio, a cui invece possono accedere lavoratori degli enti regionali, locali e provinciali. E infine l’indennità di anzianità, che spetta per diritto ai dipendenti di enti pubblici delle camere di commercio.

TFS, i dipendenti pubblici possono richiedere l’anticipo: ma c’è una penalizazzione …

In questi giorni, si parla molto delle ultime modifiche introdotte dal governo sull’anticipo del TFS. I dipendenti pubblici hanno adesso anche la possibilità di poter richiedere in modo anticipata una parte della liquidazione, anche se devono servirsi di una banca che faccia un prestito ponte. Il problema però, è che nel momento in cui scelgono questa soluzione, devono accettare il fatto che il loro importo verrà penalizzato dagli interessi che dovranno corrispondere alla banca.

Una norma che sta generando polemiche, in quanto il TFR per i lavoratori privati, può essere richiesto in anticipo senza dover pagare degli interessi. 

L’anticipo INPS viene concesso solo ai lavoratori iscritti al Fondo Credito

Perché invece questo viene richiesto ai lavoratori degli enti pubblici? L’INPS avrà adesso la possibilità di anticipare anche il 100 per cento della liquidazione al lavoratore, con un tasso di interesse che si aggira intorno all’1 per cento. Ma l’anticipo viene in questo caso concesso solo ai lavoratori iscritti al Fondo credito. E anche in questo caso, è bene sapere che aderirvi comporta un ulteriore prelievo dello 0,5% sulla pensione, a cui andrà aggiunto uno 0,50 per cento per coprire spese accessorie e amministrative. Se invece il prestito viene richiesto con la banca che si occupa di stanziare il prestito ponte, in questo caso gli interessi possono arrivare addirittura al 3 per cento. E ci sono addirittura alcuni istituti di credito che chiedono interessi più alti. 

A Maggio una sentenza della Cassazione, potrebbe cambiare tutto sul pagamento differito del TFS

Sulla questione si pronuncerà nel mese di Maggio la Corte Costituzionale. L’ente è stato infatti chiamato ad esprimersi sul pagamento differito del trattamento di fine servizio agli statali. Si tratta di una disposizione introdotta dal governo guidato da Mario Monti, che aveva stabilito come lo stato potesse riservarsi il diritto di non elargire in modo immediato e breve il pagamento del TFS, dopo l’accettazione della richiesta. Una situazione che ha creato dei veri e propri drammi a molti dipendenti statali, che hanno dovuto aspettare nell’ultimo decennio, anche più di cinque, sei anni, per poter avere a disposizione la loro liquidazione.

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