Riduzione assegno ordinario di invalidità: se l’importo è troppo basso, c’è una soluzione poco conosciuta

Scopriamo quali sono i casi in cui è possibile andare incontro ad una riduzione assegno ordinario di invalidità. C’è un dettaglio da conoscere.

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica che l’INPS riconosce ai lavoratori che hanno una ridotta capacità lavorativa. Per ottenere il riconoscimento economico occorre che il soggetto abbia un’incapacità lavorativa pari ad almeno un terzo e che questa sia stata causata da un’infermità di natura fisica e mentale, accertata.

Barattolo con monete
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Il soggetto a cui è riconosciuto l’assegno ordinario di invalidità può ugualmente lavorare. Tuttavia, in base al reddito percepito la disciplina prevede una riduzione dell’assegno ordinario di invalidità.

Nel caso in cui l’importo dovesse essere eccessivamente basso, il soggetto percettori ha la possibilità di chiedere un’integrazione.

Scopriamo quali sono i casi in cui si va incontro ad una riduzione dell’assegno ordinario di invalidità e come è possibile ottenere la suddetta integrazione.

Riduzione assegno ordinario di invalidità: limite di reddito

Coloro che percepiscono un assegno ordinario di invalidità sono affetti da un’incapacità lavorativa pari ad almeno un terzo. Questa categoria di soggetti ha diritto a percepire un assegno mensile, che può essere ridotto in presenza di un reddito da lavoro dipendente o autonomo.

Ciò vuol dire che coloro che percepiscono l’assegno ordinario d’invalidità hanno ugualmente la possibilità di svolgere un’attività lavorativa. Tuttavia, in questo caso la disciplina stabilisce un limite reddituale da rispettare.

L’INPS calcola l’ammontare dell’assegno e applica delle fasce percentuali di riduzione dell’assegno ordinario di invalidità, in presenza di un reddito da lavoro. Nello specifico, l’assegno ordinario di invalidità viene ridotto del:

  • 25% se il reddito dovesse superare quattro volte il trattamento minimo, ovvero 2254,96 euro;
  • 50% se il reddito dovesse superare di cinque volte all’ammontare del trattamento minimo, ovvero 2818,70 euro.

In presenza di un reddito che non supera il limite reddituale sopra indicato, il soggetto avrà diritto all’assegno ordinario di invalidità al 100%. Mentre se il percettore di AOI dovesse percepire un assegno inferiore al trattamento minimo, ovvero 563,74 euro, egli avrà la possibilità di chiedere l’integrazione.

In tal caso, è necessario rispettare i limiti reddituali che, nel 2023, sono stati fissati a:

  • 085,02 euro per i soggetti coniugati;
  • 627,53 euro per i single.

In questo caso, l’INPS avrà il compito di integrare l’assegno ordinario d’invalidità fino al raggiungimento del limite minimo.

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