Sono stati condotti degli studi che hanno individuato dei rischi elevati legati al consumo di liquirizia, per coloro che soffrono di ipertensione.
L’ipertensione è una condizione legata alla pressione arteriosa e venosa superiore rispetto ai valori nella norma. Sebbene questa condizione sia legata a fattori genetici o cardiovascolari, ci sono alcuni alimenti che tendono ad essere d’aiuto o a peggiorare la cosa.
La ricerca scientifica hai individuato nel consumo di liquirizia, non conforme e cronico, il rischio di intossicazione con la manifestazione dei sintomi legati all’ipertensione e disturbi cardiaci.
Considerando che la liquirizia è contenuta non solo nei dolciumi, ma anche in alcuni integratori, è bene fare particolare attenzione alle composizioni dei prodotti. Per questo motivo, è necessario che sull’etichetta sia indicata espressamente la presenza di liquirizia in modo tale, che il consumatore sia consapevole della possibilità di aumentare la propria pressione sanguigna.
Quali sono le ragioni per le quali la liquirizia influisce negativamente sulla pressione sanguigna?
Ipertensione: la liquirizia può essere pericolosa
Un uso non conforme e cronico di liquirizia può determinare l’insorgenza dei sintomi dell’ipertensione e disturbi cardiaci. L’agenzia francese per la sicurezza alimentare ha infatti riportato numerosi casi di intossicazione, legati alla presenza di liquirizia all’interno di integratori o altri prodotti, che però non era stato opportunamente segnalata in etichetta.
Nello specifico sono state individuato 64 intossicazioni dopo aver consumato bevande o alimenti a base di liquirizia. Sebbene i casi presi in esame non siano risultati gravi, hanno tutti manifestato sintomi legati all’ipertensione e disturbi cardiaci. L’evoluzione dei sintomi non è risultata grave, fatta eccezione per un unico caso che ha portato addirittura al decesso. Tuttavia, il soggetto in questione era affetto da una grave malattia al fegato e, dunque, l’intossicazione è stato un vero e proprio colpo di grazia.
È opportuno specificare che il consumo di liquirizia sporadico non è da considerarsi rischioso. Il problema si pone di fronte ad un uso non conforme.
I casi di intossicazione presi in esame dall’Anses partivano prevalentemente dal consumo di bevande ad analcoliche, in cui erano presenti elevate quantità di liquirizia. Mentre le altre intossicazioni erano legate al consumo di bevande alcoliche, tisane, integratori alimentari e sciroppo di liquirizia.
In linea generale, gli studi hanno dimostrato che consumare più di 10 mg di glicirizina (principio attivo della liquirizia) al giorno, è il limite massimo oltre il quale sarebbe meglio non andare. Tuttavia, considerando che questo principio attivo è contenuto anche all’interno di altri prodotti, può essere difficile per il consumatore sapere se si è superati o meno la quantità di glicirizina quotidiana consigliata.
Per questo motivo, l’agenzia francese ha proposto di aggiungere la dicitura “contiene liquirizia”, a prescindere dalla concentrazione. Inoltre, sarebbe opportuno specificare che le persone che soffrono di ipertensione dovrebbero moderare il consumo di liquirizia.
Insomma, per prevenire l’intossicazione da liquirizia occorre offrire maggiori informazioni al consumatore.