Alzi la mano chi non vorrebbe andare in pensione prima, anche fino a 5 anni. Ebbene, c’è uno strumento del Governo che lo consente.
Non parliamo di alcune categorie di lavoratori che possono sfruttare il pensionamento anticipato, magari perché sono caregiver di persone con disabilità ma di una possibilità che il Governo ha deciso di prorogare fino al 2025.
Una bozza del decreto lavoro ci suggerisce che molto probabilmente il Governo estenderà fino ai prossimi due anni un importante strumento che porta vantaggio a chi è vicino alla pensione, ma anche alle aziende. Il motivo è facilmente intuibile: chi desidera andare in quiescenza anche fino a 5 anni prima potrà farlo e le aziende, se concordano, potranno rinnovare la platea di collaboratori, assumendo i più giovani.
Si tratta di un canale di prepensionamento chiamato contratto di espansione, che sarebbe dovuto scadere a dicembre 2023, e invece molto probabilmente verrà prorogato fino a tutto il 2025. Andiamo dunque a capire meglio di cosa si tratta.
Andare in Pensione prima, anche di 5 anni, ecco come fare
Come accennato poco sopra, la misura del contratto di espansione si può richiedere in accordo col datore di lavoro, fin dall’età di 62 anni. Se le parti concordano, il lavoratore può ottenere un assegno dall’INPS fino a quando non avrà raggiunto l’età/contributi per andare in pensione di vecchiaia.
Naturalmente, come per tutte le norme in questo ambito, bisogna rispettare alcuni requisiti: è necessario aver maturato almeno 37 anni e 10 mesi di contributi ai fini pensionistici.
La buona notizia è che questa misura avrebbe dovuto cessare alla fine del 2023, invece il Governo Meloni sta pensando di prorogarla fino al 2025. Quindi chi è interessato può cominciare ad aprire le trattative col proprio datore di lavoro, o informarsi all’INPS per verificare se sussistano le condizioni.
In quali altri casi si può andare in pensione prima?
Ricordiamo, infine, che oltre alla casistica sopra menzionata, i lavoratori possono accedere al prepensionamento se rientrano in determinati requisiti. Per sintetizzare, ecco le principali opzioni:
- Pensione anticipata per lavoratori precoci – se sono senza lavoro e hanno concluso da almeno tre mesi la fruizione dell’intera indennità di disoccupazione; oppure si occupano dell’assistenza di persone con handicap grave o ultrasettantenni con patologie invalidanti; o se hanno una capacità lavorativa ridotta almeno del 74%; oppure se svolgono lavori usuranti.
- Opzione donna: le lavoratrici che hanno maturato almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica di almeno 58 anni e 6 mesi.
- Pensione anticipata per invalidità.
- Anticipo della Pensione in caso di difficoltà economiche comprovate.