Superenalotto, la vincita è milionaria: “L’ho scoperto 15 anni dopo”

Storie capaci di far sorridere forse anche molto di più. In alcuni casi vincere vuol dire stupire, certo. Qui, forse ancora di più.

Storie di ordinaria cronaca, potrebbero definirsi, ma in realtà di ordinario c’è ben poco. Al centro di tutto in questa particolarissima vicenda c’è una vincita al gioco, importante, davvero molto importante. Possiamo soltanto immaginare quanto al giorno d’oggi il gioco sia praticamente entrato pienamente nelle vite dei cittadini italiani. Considerando le esigenze, considerando quelle che sono le problematiche e tutto il resto. Una presenza forte.

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Ci sono storie che a volte non riescono a staccarsi da quello che è il proprio contesto originale, giustamente, è il caso di dirlo. Se guardiamo a oggi troviamo il gioco come una sorta di esigenza per chi è intenzionato a uscire dal pantano del quotidiano, per chi non riesce a guardare al domani con ottimismo e chiede una possibilità alla fortuna. Nessuna altra dinamica, oggi, è capace di offrire tanto in cosi poco tempo. Gioco ultimo baluardo di speranza.

A volte, poi, le storie legate al gioco riescono a trascinare ancora di più la curiosità, per cosi dire, dei cittadini verso contesti e situazioni inspiegabili. Pensiamo alla grande vincita e a quello che succede generalmente in quelli che sono i luoghi stessi delle vincite. Situazioni inimmaginabili, situazioni che non si considerano possibili soltanto pochissimo tempo prima. Invece, dopo, tutto, ha un senso, tutto sembra vivere una certa logica, ogni cosa, sembra opportuna.

Nel livornese, giusto per dirne una, per raccontare uno dei tanti esempi di quanto il contesto spesso possa essere condizionato da eventuali vincite, è successo che migliaia di persone si siano interrogate per anni, per moltissimi anni, su chi potesse essere il vincitore di una importantissima vincita realizzata al Superenalotto, un bel po di tempo prima, per l’appunto. Parliamo di circa 20 anni fa, quindi, possiamo considerare il tutto una attesa bella lunga.

Stagno, la località del livornese dove di fatto furono vinti la bellezza di 37 milioni di euro al Superenalotto, tutti erano convinti che ad aver vinto tale somma di denaro, davvero incredibile, fosse stato un operaio dell’ex Stanic. La realtà invece, tempo dopo, ha detto il contrario. Il milionario di zona all’epoca, fu invece un tecnico di radiologia dell’ospedale di Livorno. Ilio Carnesecchi, settantaseienne, oggi in pensione, fu, per cosi dire, scoperto, ben 19 anni dopo dalla sera della vittoria.

Proprio da quelle parti, precisamente a Collesalvetti, nei giorni scorsi una vincita minore, alla Lotteria Italia del valore di 20mila euro ha riacceso in qualche modo l’attenzione su quella particolare vicenda. Il motivo? Il proprietario della ricevitoria che ha venduto il biglietto della Lotteria Italia ha molto in comune con quello che vent’anni fa emise la giocata milionaria del Superenalotto che poi portò alla caccia al vincitore, per cosi dire, nella provincia livornese.

Superenalotto, la vincita è milionaria: le parole di uno dei protagonisti della vicenda

Alfonso Dimanuele, proprietario della ricevitoria dei sogni ha rilasciato una serie di dichiarazioni a giornalisti che in qualche modo hanno voluto ricordare la vicenda di cui in qualche modo è stato protagonista molti anni fa: “Io chi era l’ho scoperto 15 anni dopo – spiega il commerciante – ma anche se lo sapete, io non posso confermarvi il nome. Il mio lavoro è mantenere la riservatezza e io non dico nient’altro. Posso solo aggiungere che è stata una bella esperienza, anche se molto faticosa, visto che per mesi le persone che venivano a giocare mi domandavano se conoscessi questa persona. La verità è che l’ho scoperto, vado a memoria, forse nel 2019. Comunque molto tempo dopo la giocata, che ha certamente accresciuto la popolarità della mia attività commerciale”.

Il signor Dimanuele è proprietario della tabaccheria dal 2000. La licenza all’epoca fu acquistata da Michela Scarolli, imprenditrice che oggi guida il bar Zodiaco di via del Commercio, a Collesalvetti, lo stesso dove è stato acquistato il biglietto da 20.000 euro della Lotteria Italia: “Nel corso del tempo – continua il signor Alfonso – da me ci sono state altre vincite, è vero, ma niente di paragonabile al 6 da 38 milioni di euro del 27 ottobre 2004. C’è chi si è portato a casa 50.000 euro, chi 30.000. Importi rilevanti, senza dubbio, ma non milionari”.

Come si è svelato il vincitore? – continua il titolare della ricevitoria – No, su questo non posso rispondere, devo mantenere la privacy e non voglio certo passare come chiacchierone. Inizialmente, a caldo, quando mi chiesero chi potesse essere il vincitore risposi che pensavo fosse un operaio dell’ex Stanic, la raffineria, perché mi ero fatto l’idea che la giocata fosse stata realizzata la mattina presto, poco dopo l’apertura, quindi in un orario compatibile con l’ingresso al lavoro di un dipendente Eni. Successivamente ho invece scoperto che risaliva a qualche giorno prima: chi ha vinto, infatti, ha giocato in abbonamento, cioè gli stessi numeri per, ad esempio, tre diverse estrazioni”.

In zona tutti o quasi sapevano della vincita di Carnesecchi, sapevano che in qualche modo era lui il milionario di cui tanto si parlava: “Carnesecchi – spiega un abitante della frazione colligiana, chiedendo l’anonimato – è veramente una bravissima persona. Certo, per conquistare quella cifra è stato anche molto fortunato, ha avuto fortuna, per la precisione. Ma quei soldi, lui, li ha meritati. Non li ha sperperati, li ha saputi investire, altri forse si sarebbero potuti ammazzare, lui invece è stato bravissimo e ne è stato un grande amministratore”. Storie davvero incredibili insomma, di quelle che nessuno potrà mai dimenticare.

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