Bonus casa: cosa rimane dopo il blocco del Superbonus

Il panorama dei bonus casa è cambiato radicalmente dopo le decisioni che il Governo Meloni ha preso tra dicembre e gennaio sul Superbonus.

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I due colpi subiti dalla misura che per anni ha rappresentato la migliore opzione per chi volesse ristrutturare casa, costringono a tornare a guardarsi attorno per scegliere i migliori vantaggi offerti dallo Stato.

Ristrutturare casa è un investimento importante, dato che permette di aumentare di valore uno dei principali investimenti che gli italiani sono abituati a fare. Ammodernare gli edifici dal punto di vista energetico è poi strategico anche per il Paese, perché permette di ridurre i consumi e di conseguenza il costo dell’energia. Quale bonus è il migliore, dopo i cambiamenti al Superbonus?

Cosa è successo al Superbonus

Per anni il Superbonus 110% è stato il miglior bonus edilizio in Italia. A patto di progettare lavori che facessero scalare di due classi energetiche il proprio edificio, permetteva di ottenere rimborsi pari a più del totale del costo degli interventi. La cessione dei crediti fiscali permetteva alle aziende di applicare lo sconto direttamente in fattura, rendendo gli interventi di fatto gratuiti.

Il governo ha però calcolato fin dalla legge finanziaria del 2023, che la misura non fosse più sostenibile a livello economico. Così la decisione del consiglio dei Ministri è stata quella di ridurre il bonus dal 110% al 90%, e di limitare i casi in cui potesse essere richiesto.

La vera pietra tombale sul provvedimento è però più recente. Tra gennaio e febbraio l’esecutivo ha deciso di interrompere la possibilità di cedere i crediti fiscali dalle aziende a altre istituzioni, come le banche. Questo meccanismo veniva infatti spesso utilizzato per truffare lo Stato, creando un buco di miliardi di euro. In questo modo però non è più possibile ottenere lo sconto in fattura, e quindi il bonus dovrà essere recuperato da chi commissiona i lavori negli anni successivi.

Gli altri bonus casa

Senza più la possibilità di richiedere il Superbonus, a molti non rimane che tornare ai bonus che già in precedenza erano disponibili per ristrutturare casa. Anche in questi casi però, non sarà possibile ottenere lo sconto in fattura. Il Superbonus rimane in generale il più conveniente, scontando il 90% delle spese, ma è vincolato da moltissimi parametri relativi all’entità dei lavori, e per questo richiede un investimento considerevole da parte del committente.

Il Bonus Ristrutturazione al contrario è tra i bonus casa, quello più libero da vincoli. Si applica infatti in buona parte dei casi ci sia un miglioramento di un’abitazione. Prevede uno sconto fiscale del 50% delle spese sostenute per i lavori, in 10 quote annuali. Unico limite è un tetto massimo alle spese che possono essere rimborsate in questo modo, fissato dalla legge a 96.000 euro.

Ad esso è collegato il bonus mobili, che applica lo stesso sconto per arredamento ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ma solo nel contesto di una ristrutturazione. In questo caso la cifra massima che un cliente può spendere per ottenere questo sconto è di 8.000 euro.

Infine esiste un bonus casa anche per rinnovare la parte esterna della propria abitazione. Il Bonus Giardini permette di recuperare tramite crediti fiscali il 36% delle spese effettuate per il miglioramento delle aree verdi e delle zone esterne di una casa. In questo caso la cifra limite della spesa è però di soli 5.000 euro.

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