Una situazione per certi versi paradossale. Si è arrivati a una sorta di totale blocco della situazione bonus, ma non per tutti.
Una iniziativa accolta chiaramente tra l’entusiasmo generale dei cittadini che hanno avuto ed hanno ancora la possibilità di ristrutturare casa, o in alcune situazioni interi condomini, ma non solo, in modo completamente gratuito. Non parliamo soltanto di ristrutturazione ma anche di adeguamento a quelle che sono gli standard di efficienza energetica. Il rispetto dell’ambiente e di conseguenza la possibilità di risparmiare un bel po’ di soldi anche per quel che riguarda le utenze per l’appunto legate al fattore energetico.
Una serie di iniziative, insomma che di certo hanno trovato il favore e il consenso della cittadinanza tutta. In alcuni casi, però, le cose si sono in qualche modo portate avanti con modalità, spesso definibili “all’italiana”. I guadagni garantiti, per esempio, hanno portato, per esempio le stesse imprese edili ad accettare molti più lavori di quanti potenzialmente sostenibili, per dire. In più, alcune difficoltà successive, anche per lo Stato nella gestione dei cosiddetti crediti erogati.
L’inghippo, però, cosi come anticipato alla fine è venuto fuori. Tutto si è fermato, erogazione del credito per l’appunto. Non ci sono, insomma, modalità di sblocco di certe somme di denaro spettanti ad imprese ma anche a professionisti che collaborano alla stessa dinamica, che non riescono a passare come qualcosa di estremamente conveniente, per dire. A questo punto lo stesso Stato è come paralizzato, sotto questo punto di vista.
A questo punto, quindi, la palla avvelenata, per cosi dire, potrebbe passare di mano. Comuni, Province e Regioni sono pronte a subentrate allo stesso potere centrale in quello che oggi più che mai possiamo definire mercato dei crediti edilizi. Una situazione che di certo non ci si aspettava. Gli stessi enti locali, da un po’ di tempo stanno infatti acquistando i bonus legati ai lavori eseguiti sui propri territori di competenza. Il tutto insomma è già di fatto più che mai entrato nella sua fase operativa.
Le ultime novità, in alcuni casi tanto attese del DL 176/2022, decreto Aiuti-quater, non sembrano aver affatto sbloccato la situazione, anzi. Le condizioni poste dalle banche, per la questione crediti, oltre che svantaggiose per i diretti interessati proseguono in ogni caso a rilento. La situazione insomma è più che mai complessa, le stesse banche in alcuni casi non hanno esigenza, interesse si potrebbe dire, nell’entrare in questo specifico mercato a condizioni che non siano estremamente vantaggiose.
Cessione credito, lo Stato non sblocca la situazione: l’attuale stato di salute della situazione
Nei mesi passati, alcuni provvedimenti in merito alla gestione del credito per quel che riguarda il Bonus 110%, attuati dal Governo Draghi avevano creato non poca confusione. L’ultimo DL 176/2022, decreto Aiuti-quater, prodotto dall’attuale Governo, guidato da Giorgia Meloni, ha provato in qualche modo a ristabilire una sorta di “armonia”, tra le varie opzioni disponibili. Tra le modifiche attuate troviamo la possibilità di utilizzare il credito superbonus in F24 per un tempo più lungo. Dieci quote annuali invece delle previste quattro o cinque.
La notizia del momento è però di sicuro quella che racconta della possibilità per gli enti locali di acquisire i crediti per lavori eseguiti in quello specifico luogo. La regione Piemonte, per esempio ha comunicato che procederà all’acquisizioni di crediti per 50 milioni l’anno. Il tutto per lavori effettuati entro i limiti regionali e che non siano oggetto di contenziosi.
Le altre regioni che per il momento hanno deciso di acquistare allo stesso modo tali crediti sono le seguenti:
- Lazio;
- Puglia;
- Liguria;
- Veneto;
- Abruzzo;
- Umbria.
- Sardegna
Nelle scorse settimane in tal senso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari aveva cosi dichiarato: “Non proroghiamo il superbonus anche perché non è quello il problema. Il problema sono i crediti di imposta, stiamo tentando di trovare su questo una soluzione”. La situazione, insomma, al momento appare più che mai definita. Il Governo lavora esclusivamente per la cessione dei crediti provando a risolvere situazione che hanno portato al blocco totale di numerose dinamiche.
Gli enti locali, dal canto proprio, iniziano l’operazione di acquisizione degli stessi crediti per provare a far ripartire la macchina organizzatrice. La situazione, insomma, si avvia verso una potenziale risoluzione più che mai positiva. Tra qualche mese, potremo comprendere più che mai i risvolti di queste precise indicazioni da parte del Governo centrale e delle singole istituzioni locali.