Smartphone a scuola, il Senato: “Sono come la cocaina”

In una circolare curiosa il Ministro dell’Istruzione Valditara ha voluto ricordare che durante le elezioni non si possono usare gli smartphone.

Nella circolare, che non aggiungeva né nuove regole né nuove punizioni, era allegata una relazione del Senato, che sugli smartphone aveva toni molto preoccupanti.

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L’abuso dei telefoni combinato con la dipendenza da social media darebbe nei giovani effetti simili a quelli della cocaina. Una comparazione estrema, che serve a mettere in guardia i genitori sulle possibili conseguenze dell’abuso di questi strumenti, specialmente tra i minorenni. Ma qual è la situazione tra i giovani, in Italia e nel resto del mondo?

La circolare del Ministero dell’Istruzione

Il ministero dell’istruzione ha voluto ricordare agli istituti scolastici con una circolare, che l’utilizzo degli smartphone durante le lezioni da parte degli alunni proibito. Una comunicazione particolare, dato che il divieto è autoimposto dallo statuto degli studenti del 1998 e confermato da una circolare dello stesso Ministero dell’Istruzione risalente al 2007.

Non vi è contenuto nessun divieto aggiuntivo, tanto è vero che la stessa circolare conferma la possibilità di utilizzo dei dispositivi in caso di autorizzazione del docente. Questo può avvenire per finalità inclusive, didattiche o formative, sempre che siano a norma con il Regolamento d’istituto. Oltre a questi casi, si può sempre utilizzare lo smartphone nel quadro del Piano Nazionale Scuola digitale, e per raggiungere gli obiettivi della cittadinanza digitale.

La circolare rimandava però ad una indagine conoscitiva della Commissione per l’Istruzione Pubblica e i Beni Culturali del Senato, che riguarda proprio l’eccessivo utilizzo dello smartphone: “Ci sono i danni fisici: miopia, obesità, ipertensione, disturbi muscolo- scheletrici, diabete. E ci sono i danni psicologici: dipendenza, alienazione, depressione, irascibilità, aggressività, insonnia, insoddisfazione, diminuzione dell’empatia. Ma a preoccupare di più è la progressiva perdita di facoltà mentali essenziali”. I sintomi vengono paragonati nella stessa indagine a quelli della dipendenza da cocaina.

La dipendenza da smartphone nel resto del mondo

Nonostante la relazione del Senato, con paragoni forse esagerati, la situazione in Italia non è grave come in altri paesi del mondo per quanto riguarda le dipendenze da nuove tecnologie. È l’estremo oriente a subire con più forza gli effetti indesiderati, con Giappone, Cina e Corea del Sud tra i paesi più colpiti e che hanno già cominciato a prendere contromisure.

In Corea del Sud ad esempio, si può essere definiti, dopo appropriate visite mediche, “Troppo dipendenti da smartphone”. Si tratta di uno stato patologico, non di un semplice eccesso di attaccamento all’apparecchio, e in quanto tale richiede un trattamento in uno dei 16 centri specializzati per la disintossicazione e la riabilitazione del paese. Anche in Cina esistono questi centri, che trattano le oltre 24 milioni di persone considerate afflitti da patologie web.

In Giappone invece questa situazione si è legata ad un termine preciso, hikikomori. Si tratta di giovani, il più delle volte ma non sempre maschi, che si isolano volontariamente dalla società. Non riguarda per forza internet, ma il confinamento domestico rende la rete l’unico contatto di questi ragazzi con il mondo reale.

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