È davvero possibile portarsi a casa un assegno da 3.000 euro senza avere in tasca una laurea o almeno un diploma?
La riposta è positiva. A condizione di avere voglia e volontà di mettersi in gioco. Oltre a sapere dove guardare sul mercato del lavoro. Perché ci sono figure professionali richiestissime dalle aziende che in alcuni particolari settori faticano a trovare personale da inserire in organico. E pagano molto bene senza chiedere un titolo di istruzione elevato. Ecco quali sono.
Essere in possesso di un diploma, di una specializzazione o di una laurea. Sono tutte ottime frecce nell’arco per chi cerca un buon lavoro. Ma non vale per tutti gli impieghi. Ci sono alcuni mestieri – peraltro molto richiesti sul mercato della domanda di lavoro – per i quali non serve aver studiato a lungo.
Ma quali sono? Cerchiamo di scoprirlo insieme. E vedremo che in alcuni settori la volontà e la disponibilità a mettersi in gioco sono requisiti che compensano la mancanza di un titolo di studio elevato.
Anche se l’idea prevalente – per non dire un luogo comune – è che in Italia il lavoro manchi, le cose sembrano andare diversamente. L’offerta di lavoro, in realtà, non scarseggia affatto ed è sempre un momento dove ci si può guardare intorno per migliorare la propria posizione economica. A patto di saper cercare nella giusta direzione. La prima cosa da fare è guardare nei settori dove si registra una grande “sofferenza” di lavoratori. Inutile dire che è lì che bisogna muoversi e, come si dice, “stare in campana” per puntare a portare a casa un buon guadagno.
In quali settori si può guadagnare un bel po’ anche senza avere la laurea
Per capire quali settori negli ultimi tempi hanno accresciuto la propria operatività non sarà male cercare di capire quali siano le nuove tendenze dei consumatori. Basti pensare ad esempio al boom dell’e-commerce, con gli acquisti online aumentati in maniera massiccia. Un trend che non è dovuto soltanto ai condizionamenti della pandemia, ma che è anche frutto di un vero e proprio cambio di paradigma. Parliamo in sostanza di un mutamento culturale, di un cambio di mentalità. Con evidenti ricadute su settori come quelli della logistica e dei trasporti, chiamati a gestire la mole di tutti questi nuovi ordini.
Una recente indagine da parte di Conftrasporto ha sottolineato una grande carenza di personale nel settore dei trasporti. Il comparto deve far fronte a una mancanza di almeno 20.000 figure professionali. In questo settore ci sono dunque buone possibilità di mettere assieme ottimi guadagni. Chi lavora nel settore dei trasporti comincia infatti, anche all’inizio, a guadagnare addirittura oltre 2.000 euro di stipendio al mese. Con ampie prospettive di crescita, se consideriamo che nel giro di breve tempo una new entry può arrivare a portarsi a casa anche più di 3.000 euro al mese.
Se credete che sia impossibile, dovrete ricredervi. Scopriamo insieme come è possibile inserirsi in questo percorso professionale che come principale requisito ha la forza di volontà.
Quanto può arrivare a prendere in busta paga un camionista
In media un autotrasportatore alle dipendenze di un’azienda già guadagna un 15% in più di altri lavori dove non serve una laurea. In più, a seconda del comparto e della ditta, la busta paga può innalzarsi vertiginosamente. Per il motivo, come è facile intuire, che il lavoro del camionista è considerato – a giusto titolo – un lavoro che richiede impegno, oltre che essere parecchio stressante e non senza rischi. Impegno, fatica e rischi ripagati in abbondanza.
Chi dunque non vede grandi problemi a diventare “di casa” sulla strada potrà dunque cimentarsi con questo lavoro. Si tratta di una professione nella quale non dobbiamo minimizzare la componente “avventura”. Il lavoro del camionista porta spesso e volentieri a viaggiare anche all’estero, fatto che per chi ama spostarsi fuori dai confini nazionali può essere allettante. Anche per il portafogli, dato che più chilometri di asfalto si macinano, più a fine mese si gonfierà l’assegno percepito. Per dare un’idea, le cifre dei guadagni netti possono partire dai 1.800 euro fino a superare senza particolare problemi anche i 3.000 euro. Un gruzzolo niente male per chi non ha potuto – o voluto – andare avanti con gli studi.
Vantaggi e svantaggi di un lavoro che paga bene ma costa fatica
Dunque, visto quel che offre il mercato del lavoro, fare il camionista può essere una opportunità molto conveniente. Inutile dire che non si tratta di un lavoro per tutti, data la fatica e l’impegno che richiede. Tanto più che occorre un investimento iniziale di almeno 2.000 euro. Tanto costa infatti prendere la patente speciale richiesta per mettersi al volante di uno di questi “giganti della strada”. Un investimento non astronomico che oltretutto può tradursi in un ottimo ritorno economico nel futuro. Senza contare che le spese per prendere la patente si possono rateizzare, si può chiedere del denaro in prestito. Quindi la spesa può essere tranquillamente ammortizzata senza che il portafogli debba soffrirne troppo.