Una vicenda davvero molto particolare che ha fatto parlare non poco milioni di cittadini. Le cronache hanno colto il tutto.
La domanda eterna sul fatto se sia l’abito in effetti a fare il monaco si mostra sempre più che mai attuale. Il tutto, in sintesi può essere in qualche modo racchiuso in un esaustivo “si”. In certi ambiti, in certi contesti, piaccia o meno, nonostante ogni tipo di conservazione l’abito fa davvero il monaco. A farne le spese, in questo specifico caso, vittima di un pregiudizio del tutto folle è un uomo, che aveva soltanto una intenzione, acquistare una Ferrari rossa fiammante.
Il sogno ricorrente di una persona può concretizzarsi in qualsiasi modo, c’è chi preferisce acquistare, potendolo fare, un appartamento, chi una moto, per dirne una, e chi come nel caso del protagonista della nostra vicenda, una Ferrari. Non parliamo, certo, di un’auto qualsiasi, ma di una Ferrari, il fiore all’occhiello del comparto automobilistico italiano. Potenza, qualità, estetica, il tutto racchiuso in un concetto esclusivo più mai made in Italy.
La storia in questione, chiaramente trattata dalle cronache di tutti i giornali di zona e non solo, ha come protagonista un uomo e la sua passione per le Ferrari. L’occasione giusta per acquistarne una si è trasformata in una sorta di delegittimazione bella e buona, per dirla con parole dolci. Un evento di certo sgradevole che non deve aver fatto chiaramente piacere al diretto interessato. Il tutto, poi, si è risolto nel migliore dei modi.
Protagonista della vicenda è il signor Andrea Vettori che, dopo aver ereditato una cospicua somma di denaro, ha deciso di togliersi lo sfizio della vita, qualcosa che da tempo alimentava la sua fantasia, acquistare una Ferrari, rossa fiammante. Il modello prescelto quindi è la potente F430. L’uomo, agricoltore, prima del grande passo, amava spostarsi tranquillamente con la sua Apecar, per andare a lavorare nei campi. Proprio questo dettaglio è stato l’artefice di uno sgradevole disguido.
Ereditata, quindi, la somma di denaro in questione da un suo zio l’uomo si appresta quindi a mettere in moto il meccanismo che l’avrebbe portato a girare in una favolosa F430. Parliamo di una vettura lanciata al Motorshow di Parigi nel 2004, sostituta naturale della 360 Modena. Nel dettaglio parliamo di un’auto con un motore a benzina V8 da 4.308 cc. La Rossa è spinta 490 CV a 8.500 giri/min e 465 Nm di coppia a 5.250 giri/min, l’80% dei quali al di sotto dei 3.500 giri/min. L’F430 è in grado di arrivare ad una velocità superiore a 315 km/h con accelerazione da 0 a 100 in 3,6 secondi.
Prima gli ridono in faccia, poi “vedono” i soldi: i fatti protagonisti della vicenda
Da sottolineare, inoltre, il fatto che il protagonista della nostra vicenda all’epoca dei fatti non avesse nemmeno la patente di guida. In ogni caso, l’uomo, tornando dal suo lavoro nei campi si presenta in concessionaria a Prato per dare un’occhiata a quella che voleva a tutti i costi diventasse la sua auro. La reazione dei venditori della concessionaria, non si è fatta attendere. Gli operatori hanno letteralmente riso in faccia all’uomo quando questi ha manifestato l’intenzione di voler acquistare una Ferrari, atteggiamento di certo sgradevole.
A quel punto il signor Vettori non si è certo scoraggiato e ha subito mostrato quanto facesse sul serio in merito all’acquisto dell’auto, mettendo subito sul tavolo la somma di denaro necessario per l’acquisto della Ferrari in questione. A quel punto gli stessi venditori che prima avevano deriso l’uomo sono tornati di colpo seri e professionali, mostrando tutta la cordialità e l’attenzione del caso. All’uomo sono quindi state illustrate tutte le caratteristiche dell’auto ed è stato messo a punto ogni dettaglio per l’acquisto successivo della stessa vettura.
Tutto insomma è cambiato nel momento in cui il nostro protagonista, nonostante un abbigliamento di certo non appariscente, ha messo sul piatto della bilancia i soldi necessari per l’acquisto della Ferrari. In quel momento tutto è cambiato, la realtà dei fatti è tornata in qualche modo a spostare gli equilibri verso di lui. Continuiamo quindi a pensare che in alcuni ambiti, alcuni contesti specifici l’abito non faccia il monaco? Evidentemente ancora una volta, sbagliamo. La cronaca di tutti i giorni sa dirci dove sta la verità.