La domanda è legittima, visto che le persone possono contrarre seconde o terze nozze; in caso di eredità cosa spetta ai figli dell’ex coniuge?
I diritti ereditari dei figli del proprio coniuge sono spesso oggetto di controversie e confusione; la Legge, però, contempla tutte le casistiche, dunque scopriamo se sono da ritenersi legittimari o meno.
Per capire meglio quali sono le casistiche dobbiamo fare un esempio pratico: un uomo e una donna si sposano; lei è divorziata e dal precedente matrimonio ha avuto un figlio. Il nuovo coniuge potrebbe chiedersi se la sua eredità andrà obbligatoriamente anche al figlio “di primo letto” o se può esimersi dal lasciargli i suoi beni.
Per trovare la risposta a questo dubbio, dobbiamo rifarci al Codice Civile. Ecco cosa dice nel dettaglio.
Può capitare che nonostante i legami affettivi, il secondo marito o seconda moglie nn vogliano lasciare ai figli dei primi matrimoni i beni in eredità. La Legge, con l’art. 536 del Codice Civile, per tutelare tutte le parti, ci dice che: “le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione sono: il coniuge, i figli, gli ascendenti“. Questi dunque sono i soggetti che vengono definiti, appunto, “legittimari”.
Di conseguenza, i figli “di primo letto” non sono legittimari e a loro non spetta nulla di diritto. Ma ci sono, anche in questo caso, altre opzioni.
Immaginiamo infatti che uno dei due coniugi muoia, e dunque la sua eredità andrà all’altra persona. Quando anche questa sarà deceduta, la sua quota di eredità andrà ai figli, e dunque anche a quelli avuti dal precedente matrimonio.
Potremmo chiederci, a questo punto, se sia possibile diseredare i figli dell’ex coniuge, e anche in questo caso la risposta ce la offre la Legge. Può capitare, ad esempio, che dal nuovo matrimonio nascano degli altri figli. In caso di mote dei coniugi, non è infrequente che tutti i figli si “litighino” l’eredità. In alcuni casi, ad esempio, i figli di primo letto pensano di avere più diritti degli altri.
In realtà, i “figli derivanti dal primo matrimonio concorrono alla successione per quote uguali a quelli del secondo matrimonio“, e dunque non è possibile diseredarli. Tutte queste nozioni sono importanti da considerare poiché la Legge tutela sempre tutte le parti, e soprattutto nel caso vi siano quote importanti di beni in eredità. In caso di dubbio, è sempre meglio rivolgersi ad un legale, che saprà dare i consigli in base alle singole esigenze.
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