Con l’inflazione che avanza, molti italiani stanno valutando se aprire o no un conto deposito per conservare il proprio denaro.
Dopo anni in cui i tassi di interesse forniti da questi conti sono stati minimi, ora sono tornati a salire grazie al costo del denaro in rialzo.
Non sempre però conviene depositare i propri soldi in un conto deposito piuttosto che lasciarli in un conto corrente. Per sapere cosa fare, è bene essere al corrente delle differenze tra i due tipi di conti e tenere conto della propria situazione economica. Una breve guida su come orientarsi nella scelta tra conto corrente e conto deposito.
L’inflazione è tornata a farsi sentire. Dopo anni in cui i prezzi sono rimasti a livelli abbastanza stabili, nel 2022 in tutto il mondo occidentale si è registrata un’impennata dei costi al consumo e dei beni industriali come non se ne vedevano da almeno un decennio. In Italia l’inflazione annuale si è stabilizzata attorno all’8%.
Per questo molti Italiani stanno pensando di mettere i propri contanti in salvo dall’erosione causata dall’inflazione. Tradizionalmente gli italiani tendono ad accumulare quantità di denaro molto alte nei conti correnti, e a non investirle. Per queste ragioni i conti deposito sembrano spesso la soluzione più adatta. A differenza dei conti correnti hanno costi più contenuti, ma offrono anche meno servizi. L’unico vero costo legato al conto deposito sono gli oneri fiscali relativi agli interessi e all’imposta di bollo.
Inoltre solitamente il conto deposito permette il ritorno di una piccola percentuale del denaro depositato sotto forma di interessi. Questo spesso prevede un vincolo dei soldi presenti nel conto deposito per un periodo di tempo relativamente breve: tra i sei mesi e i quattro o cinque anni. Quindi una volta depositati i propri soldi in questo tipo di conti, non li si porta ritirare prima della data stabilita al momento dell’apertura del conto deposito.
Nonostante il costo del denaro sia salito, e con esso gli interessi che un conto deposito può far ritornare nelle mani di chi decide di lasciarci il proprio denaro, questo tipo di conti non possono essere considerati un buon investimento a lungo termine. Il loro principale utilizzo dovrebbe essere quello di lasciarvi il denaro in eccesso che solitamente sosterebbe sul proprio conto corrente. Una somma che non deve includere non solo le spese ordinarie, ma anche un cuscinetto dedicato a quelle straordinarie.
Il conto deposito è insomma un modo per parcheggiare il proprio denaro in attesa di utilizzarlo o trovare un investimento migliore. Per il breve termine può essere una soluzione migliore di lasciare il contante nel conto corrente, eroso dall’inflazione e dai costi di gestione dello stesso conto. Ma anche solo sul medio periodo è un prodotto decisamente inferiore ad altri.
In confronto ad altri prodotti finanziari di investimento però, il conto deposito presenta un rischio praticamente nullo. La sua percentuale di ritorno economico data tagli interessi è però proporzionata a questo rischio, e quindi minima. Se si vuole ottenere di più dal proprio denaro contante bisogna investire, e questo comporta però un rischio più alto di non vedere un ritorno economico o di perdere parte dei propri soldi.
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