Una interessante novità per tutti i cittadini italiani. La cose potrebbero risolversi per il meglio. Basta convincere il sindaco.
Questione multe, stralcio eventuale e quant’altro. Nel paese, da un po di settimane non si parla d’altro, i cittadini sono più che mai interessati a sapere se dovranno o meno pagare determinate contravvenzioni non ancora “onorate” o se tutto invece si risolverà in un enorme condono, una rottamazione insomma, cosi come anticipato in più occasioni da alcuni componenti dell’attuale Governo. I cittadini insomma aspettano di conoscere il proprio destino.
In Italia, è ben risaputo, la multa in merito a questioni inerenti il Codice della strada rappresenta qualcosa di più che frequente. Quello che invece sembra non appartenere agli stessi italiani è l’abitudine a pagarle, quelle stesse multe. Il tasso di riscossione, dicono i dati, sarebbe fermo al 45%. L’elemento in questione, associato ad altri fattori ritenuti più che mai opportuni farebbe pensare, stando a quanto dichiarato in merito dal Governo a una sorta di vera e propria rottamazione.
Ovviamente, in merito alla stessa questione il dibattito è più che mai acceso, perchè se da un lato c’è una parte di popolazione più che mai orientata a non pagare le multe notificate, c’è dall’altro lato un’altra parte del paese che invece le multe le paga eccome. Una misura in questo senso andrebbe in qualche modo, quindi, ad avvantaggiare quanti, di fatto, non hanno fatto il proprio dovere di cittadino. Il dibattito insomma è più che mai aperto tuttora.
Un altro dato molto interessante, ci dice per esempio che su 19 miliardi di crediti comunali presenti negli arretrati dell’agente nazionale della riscossione, il valore totale delle multe vale poco meno di 8 miliardi, cioè il 40%. Cosa succederà quindi alle multe rimaste li, senza un riscontro pratico da parte dello stesso contravventore? Che fine faranno tutti questi verbali che nessuno si sogna di pagare? Probabilmente spariranno, forse.
In base a quelli che sono i correttivi alla Legge di Bilancio, promossa dal Governo attuale la decisione finale dovrebbe spettare a questo punto ai singoli comuni. La patata bollente, insomma, passa dal Presidente del Consiglio al sindaco di turno. L’ipotesi più accreditata sarebbe al momento quella dello stralcio che in merito ai tributi erariali riguarderà le cartelle fino a 1000 euro affidate tra il 2011 e il 2015. La dinamica riguarderebbe 11 milioni di verbali, al momento.
Nel 2021, la riscossione delle multe, ha portato nelle casse dei comuni ben 1044 milioni di euro. In merito poi a quelle dovute ma mai versate parliamo di circa 1,5 miliardi di euro. In coda alle regioni più virtuose, sotto questo punto di vista troviamo Campania e Sicilia. L’Istat ci dice, per esempio, che la quota delle contravvenzioni pagate nello stesso anno della contestazione stessa è pari al 65,4%. In Trentino Alto Adige, siamo, per esempio al 57%.
In Veneto, al 48,4% in Lombardia, fal 44,2% , Toscana, al 36% nel Lazio, al 23% in Campania e al 22,8% in Sicilia. L’anno scorso il Comune di Roma ha incassato 65,3 milioni su 185,8 di accertamenti (il 35,2%), mentre Napoli si è fermata a 16,7 milioni su 105,2 (il 15,9%). Il fenomeno in questione, è sempre lo stesso, quello che insomma da anni ormai affligge i comuni. Tonnellate d’incartamenti che non trovano il modo di essere lavorate ed evase.
Lo stralcio può rappresentare la risoluzione del problema? Secondo molti in assenza di una alternativa valida, si, può essere la situazione. Secondo altri, invece, il tutto è visto come una profonda ingiustizia. Cosa succederà da qui a qualche settimana? Non è ancora chiaro. Dovranno decidere i sindaci, Comune per Comune, questo appare più che evidente, cosi come anticipato. Ai cittadini, quindi, resta ancora il dubbio, più o meno pressante: pagare o non pagare?
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